IL CLAVICORDO
Il Clavicordo:
questo strumento cordofono a corde multiple percosse, opera di
Angelo Mondino di Ivrea, è la perfetta copia dello strumento
raffigurato sopra un sedile ribassato lungo la parete intarsiata
nord, che confina con la parete est dello Studiolo. Esso è una
testimonianza iconografica pressoché unica nel suo genere in
quanto disegnato con tale precisione nei minimi dettagli da
considerarsi quasi una fotografia dello strumento stesso. La
fimbria, in particolare, ossia il pettine che reca le guide dei
tasti, è stata oggetto di un accurato rilevamento metrico da
parte del Mondino che ha lavorato direttamente sul disegno delle
tarsie; le risultanze di tale lavoro hanno evidenziato una
particolare perizia del maestro intarsiatore nel riprodurre con
notevole precisione le divisioni della fimbria che risulta
strutturata secondo i rapporti pitagorici dell’ottava e con i
tasti neri (fictae) tutti risuonanti bemolli. L’immagine
del clavicordo nello Studiolo per la precisione con la quale è
stata riprodotta, ha assunto una notevole importanza
iconografica. Infatti nessun clavicordo del XV secolo o di epoca
antecedente è sopravvissuto fino ai giorni nostri; di essi
abbiamo solo descrizioni costruttive reperibili su manoscritti o
antichi testi, mai però immagini di buona fattura. Sotto questo
aspetto il clavicordo delle tarsie di Urbino risulta una
testimonianza iconografica davvero unica al mondo.
Riproduzione a
cura del Dr. Angelo Mondino, Ivrea
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