Comitato Scientifico SISFA |
Enrico Giannetto (presidente)
Gianni Battimelli
Fabio Bevilacqua
Danilo Capecchi
Salvo D'Agostino
Roberto Mantovani
Nadia Robotti
Pasquale Tucci
Flavio Vetrano
|
Comitato Organizzatore Locale |
Roberto Mantovani
Vincenzo Fano
Piero Paolucci
Fiamma Negrini
Massimo Sangoi
Pierluigi Graziani
|
|
Programma Sociale del 30 giugno 2010 |
Visita guidata per accompagnatori e convegnisti alla Casa di Raffaello,
agli Oratori e al Museo Diocesano
La quota di partecipazione è di € 13 per persona. |
La casa natale di Raffaello: è un palazzo del XV secolo che nasconde il nucleo primitivo della casa che apparteneva al padre di Raffaello, il pittore Giovanni Santi. In essa il Santi teneva la sua bottega e ivi nacque il sommo artista il 6 aprile 1483 Nel 1635 la casa divenne la proprietà dello scienziato urbinate Muzio Oddi. A quest’ultimo si deve il posizionamento della lapide commemorativa posta sotto la finestra della stanza che, per tradizione, è considerata quella natale di Raffaello. Nel 1875 la casa passò all’Accademia Raffaello che provvide a restaurarla e tutt’ora la gestisce. Oggi la casa, con i suoi ambienti originali e i numerosi quadri esposti, intende ricreare il clima culturale nel quale Raffaello ebbe la sua prima formazione.
|
|
|
L’oratorio di S. Giuseppe: è quasi in fondo a via Barocci, una antica stradina detta “dei matematici” per la presenza di numerose lapidi che ricordano le abitazioni dello scienziato Federico Commandino, e di diversi costruttori urbinati di strumenti scientifici quali Simone, Giovanni Battista, Giovanni Maria Barocci, Lorenzo Vagnarelli e Pompilio Bruni. L’oratorio venne costruito dalla omonima confraternita nel 1515 ed era formato da due cappelle: la più grande, che era una vera e propria chiesa, venne ricostruita verso la fine del ‘600 ed è un notevole esempio di ambiente barocco nel quale domina la gigantesca statua di S. Giuseppe di inizio settecento; la più piccola, trasformata in grotta, racchiude invece un magnifico presepe in stucco a grandezza naturale, opera dello scultore cinquecentesco Federico Brandani. |
|
|
L’oratorio di S. Giovanni Battista: è posizionato in fondo a via Barocci ed è il monumento più insigne di Urbino dopo il Palazzo Ducale. La chiesa risale al XIV secolo ma la sua facciata è stata ricostruita nel XX secolo. Il suo interno, oltre ad un bel soffitto ligneo carenato, è decorato con bellissimi affreschi che vennero eseguiti, all’inizio del quattrocento, dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni. Oltre alla grandiosa Crocefissione, posta dietro l’altare maggiore, colpiscono, per i bellissimi colori nel più fiorito stile tardogotico, una serie di scene disposte in due fasce che illustrano episodi della vita del Battista. |
|
|
Il Museo diocesano Albani: Il Museo si trova all’interno del Palazzo Vescovile attiguo alla Basilica Cattedrale e si sviluppa su una superficie totale di circa 1000 mq. Venne aperto ufficialmente nel 1964 e subito denominato Albani in segno di riconoscenza verso la nobile famiglia urbinate che, oltre ad aver dato i natali a Giovan Francesco Albani (1649-1721), Papa Clemente XI al soglio pontificio dal 1700 al 1721, si era dimostrata particolarmente munifica verso la Cattedrale, contribuendo in maniera determinante ad accrescerne la collezione. Documenti settecenteschi attestano come il “tesoro della cattedrale” fosse mostrato agli eruditi avventori, contenuto negli armadi delle sacrestie. Oggi le sale, cronologicamente allestite, espongono quadri, affreschi, oggetti sacri, paramenti, sculture sapientemente disposti all’interno degli spazi museali in teche ed espositori progettati su misura per ognuno dei 200 oggetti d’arte, al fine di ottimizzare sia la fluibilità dei visitatori, sia la visibilità delle opere stesse. Recentemente il Museo è stato ristrutturato. |
|
|