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Mostra
in occasione del V° centenario della fondazione dell'Università di
Urbino |
Un
patrimonio “ritrovato” |
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Il
Museo del Gabinetto di Fisica dell’Università di Urbino “Carlo Bo”
raccoglie una tra le più importanti collezioni universitarie di
strumentazione storico-scientifica presenti nel nostro Paese. Essa
rappresenta una testimonianza "eccezionale" dell'attività
didattica e di ricerca nel campo della fisica, svolta nell'ateneo
urbinate a partire dalla fine del settecento. La collezione annovera
oltre 600 pezzi, alcuni dei quali di gran pregio, databili tra la
seconda metà del XVIII e i primi anni del XX secolo. Per buona parte di
essi sono state prodotte in questi anni ricerche d'archivio e studi
storico-scientifici volti non solo ad identificarne il ruolo
sperimentale locale ma anche a contestualizzarli, storicamente, in
ambito nazionale ed internazionale. Purtroppo il Museo è rimasto chiuso
al pubblico per lungo tempo per cui le attività del Gabinetto di Fisica
hanno subito un drastico ridimensionamento: nel settembre 1997 e nel
marzo 1998 due forti scosse di terremoto hanno danneggiato gravemente i
locali del Gabinetto di Fisica; il
Museo ed alcuni suoi strumenti scientifici hanno riportato
ingenti danni. A distanza di diversi anni da quegli infausti eventi il
Museo riapre e restituisce il suo notevole patrimonio di storia vissuta
all’Università, alla città di Urbino, al pubblico: la celebrazione
del cinquecentesimo dell'Università di Urbino porta in se anche la
speranza di poter ridare luce e nuovo impulso alla più antica
istituzione scientifica dell'ateneo urbinate. Il
Museo degli strumenti scientifici è anche visitabile virtualmente su internet al seguente
indirizzo: |
Collegio
Raffaello |
La
mostra |
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Quale rapporto tra Federico da Montefeltro e gli strumenti scientifici dell’Università? Negli splendidi intarsi prospettici dello studiolo del Duca Federico sono riprodotti i più antichi strumenti scientifici che la storia di Urbino abbia mai registrato; con l’analisi storico-scientifica di questi ultimi, la presente mostra intende sottolineare le origini culturali e scientifiche della collezione strumentale urbinate. La mostra, che è allestita nei locali del Gabinetto di Fisica, comprende una saletta centrale da proiezione e quattro sezioni dedicate alle antiche Arti del Quadrivio e alle Arti Meccaniche. Nella saletta è possibile osservare la ricostruzione virtuale interattiva e multimediale dell’intero ambiente dello Studiolo. La ricostruzione, che è stata realizzata in fedele scala, permette di muoversi liberamente all’interno dello studiolo, effettuare zoom ed osservarne ogni dettaglio. E' anche possibile interagire con le ricostruzioni virtuali in 3D di tutti gli strumenti scientifici dello studiolo e di gran parte di quelli musicali (ascoltandone anche le antiche musiche) direttamente estraendoli dalle tarsie. Nell’applicazione è stato anche ricostruito in 3D l'armadio relativo alle arti del quadrivio contenente libri, oggetti e strumenti astronomico-matematici, ciascuno dei quali estraibile e completamente ruotabile. Nelle sezioni relative alle “Arti” sono esposti libri, strumenti scientifici e musicali, macchine ed oggetti originali o in copia, supportati da ipertesti esplicativi e simulazioni interattive in realtà virtuale. In particolare si segnala, nella sezione delle Arti Meccaniche, la presenza di un manoscritto contenente splendidi disegni di macchine, forse attribuibili a Francesco di Giorgio Martini. Questo raro codice, completamente digitalizzato, può essere sfogliato virtualmente ed esplorato nei minimi dettagli grazie alla presenza, nell’interfaccia, di una lente d’ingrandimento. |
Oggetti
in Mostra |
Arti Meccaniche | ||
Astronomia-Astrologia | ||
Aritmetica e Geometria | ||
Musica | ||
Studiolo (ricostruzione virtuale) | ||
Gioco ottico |
Coodinamento generale: | Flavio Vetrano |
Progetto e cura: | Roberto Mantovani |
Testi e ricerche iconografiche: | Roberto Mantovani |
Grafica e ricostruzioni virtuali: | Francesco Serafini |
Impaginazione Web e digitalizzazione testi ed immagini: | Piero Paolucci |
Editing pubblicitario e collaborazione fotografica: | Paolo Bianchi |
Allestimento: | Piero Paolucci, Francesco Serafini, Alessandro Bazzacco |